Designers e Architetti

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DESIGNERS e ARCHITETTI
Franco Albini, Melchiorre Bega, Osvaldo Borsani , Paolo e Giovanni Buffa, Cassina S.p.a., Cavatorta, Colli, Raffaella Crespi,
Dassi, Carlo de Carli , Piero Fornasetti, Joseph Hoffmann, Ico Parisi, Poggi, Gio Ponti, Quarti, Guglielmo Ulrich

DESIGNERS
DESIGNERS Franco Albini Melchiorre Bega Osvaldo Borsani
Architetti Paolo e Giovanni Buffa Cassina S.p.a. Cavatorta
DESIGNERS Colli Raffaella Crespi Dassi
Art Deco Carlo de Carli Piero Fornasetti Joseph Hoffmann
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Antiquariato Quarti Guglielmo Ulrich  


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FRANCO ALBINI

Franco Albini (Robbiate, 17 ottobre 1905 – Milano, 1º novembre 1977) è stato un architetto e designer italiano.

Albini fu uno dei più importanti e rigorosi architetti italiani del XX secolo aderente al Razionalismo italiano e come tale è riconosciuto internazionalmente attraverso un'ampia pubblicistica delle sue opere.
Fonte: wikipedia - http://it.wikipedia.org


MELCHIORRE BEGA

Melchiorre Bega (Caselle di Crevalcore (Bo), 20 luglio 1898 – Milano, 22 aprile[1] 1976) è stato un architetto e designer italiano, che operò a partire dagli anni venti sino alla sua morte avvenuta nel 1976.

I suoi progetti colpirono per qualità ed eleganza Gio Ponti.

Melchiorre Bega nacque a Crevalcore (BO) nel 1898.
Si laureò in architettura all'Accademia di belle arti di Bologna.
Dal 1941 al 1944 diresse, dopo il fondatore Gio Ponti, la rivista Domus, insieme a Pagano e Bontempelli.
Numerosi i suoi lavori di riqualificazione di vecchi edifici, ville ed attività commerciali all'inizio della sua carriera. Successivamente si affermò in Italia e all'estero. Nel dopoguerra si dedicò maggiormente alla progettazione architettonica ed urbanistica.
Fonte: wikipedia - http://it.wikipedia.org


OSVALDO BORSANI

Architetto e designer, all'età di sedici anni inizia a collaborare con l'Atelier Varedo, azienda fondata dal padre negli Anni 20. Ancora studente, nel 1933, per la V Triennale, firma un progetto tutto razionalista: la Casa Minima. Si laurea a Milano al Politecnico nel 1937 e, ormai architetto, attua un cambiamento definitivo all'azienda di famiglia. Borsani avverte l'esigenza di dare una svolta alla produzione, vuole realizzare mobili singoli costruiti in serie e non più arredamento completo su disegno. Si passa dall'Atelier alla fabbrica. Nel 1953, con il gemello Fulgencio, fonda l'azienda Tecno nata dall'idea di sviluppare design tecnologico. Con la nuova azienda produrrà gli arredi più noti al design mondiale come il divano D70 del 1953 e la Chaise Longue P40 del 1955 che verranno prodotti industrialmente. Ambedue i prodotti, icone del design italiano, sono esposti al MoMA di New York. Nel 1968 alla XIV Triennale, Borsani presenta Graphis di Tecno, sistema per uffici in laminato bianco e geometrie regolari. Dagli Anni 70, dopo l'apertura del Centro Progetti Tecno inizia a collaborare con design e architetti come Gae Aulenti, Norman Foster e Renzo Piano. www.osvaldoborsani.it
Fonte: AT Casa - Corriere della Sera.it


PAOLO e GIOVANNI BUFFA

Paolo Buffa è figlio d'arte. Il padre Giovanni era un pittore ed esecutore di vetrate i cui cartoni estremamente decorativi, pubblicati nelle riviste e manuali per artigiani, venivano proposti a modello di squisita « arte nuova» . Aveva fondato con Beltrami, Cantinotti e Zuccaro una bottega per vetrate artistiche di notevole successo. Lavorando in collaborazione con Quarti e Mazzucotelli, era stato uno degli artefici del rinnovamento delle arti applicate italiane agli inizi del secolo.

Paolo Buffa inizia a lavorare nello studio di Gio Ponti e in seguito, fin dal 1928, come risulta dalla documentazione d'epoca, in stretta collaborazione con l'architetto A. Cassi Ramelli. Si dedica prevalentemente all'arredamento, disegna mobili proponendo di continuo nuovi modelli. Più che un precursore, è un fedele portavoce del gusto del suo tempo: neoclassico prima e novecentista poi. Dal 1930 invitato alle Triennali, chiamato a partecipare ai concorsi dell'ENAPI, a collaborare alla rivista « Domus », può essere considerato uno degli arreda tori più autorevoli dell'area milanese.
Fonte: Novecento - www.antico-usato.it


CASSINA S.p.a.

Cassina opera industrialmente nel settore dell'arredamento contemporaneo. Produce sedie, tavoli, poltrone, letti, mobili, con particolare capacità per il mobile imbottito e per le lavorazioni del legno, del cuoio e di altri materiali pregiati.
L'elevata qualità dei suoi prodotti passa attraverso una combinazione ottimale di tecnologia industriale e modalità produttive artigianali. Cassina non cessa di sviluppare le proprie capacità di ricerca, ma conserva i valori e le tradizioni della propria storia.
Nella sua collezione sono ospitati progetti che esprimono culture e linguaggi diversi, con ampio spazio alla sperimentazione estetica e a quella dei materiali.
All'esordio, alcuni prodotti Cassina sono apparsi avveniristici, se non inquietanti, ma il tempo e la lungimiranza dell'azienda nel continuare a proporli ne hanno fatto dei classici, perfettamente in armonia con il resto della collezione.
Fonte: www.cassina.com


RAFFAELLA CRESPI

Raffaella Crespi, l' architetto custode del design italiano

Donna intelligente, sensibile, geniale, imprevedibile, brillante, di umiltà davvero rara, fu impegnata in prima persona nella ricerca «politecnica», diventando custode di quella memoria del design italiano costituita da cultura materiale, progettuale e industriale. Nata a Milano il 27 febbraio 1929, Raffaella Crespi trascorse l' infanzia e l' adolescenza in zona corso Indipendenza. Il papà fu imprenditore nel settore macchine per caffè da bar, mentre la mamma Anna Cardini era insegnante di italiano, greco e latino. Dopo il diploma al liceo classico «Parini», dove fu nel 1945 tra i fondatori della rivista «La zanzara», Raffaella si laureò in Architettura al Politecnico nel 1955. In quegli anni nasceva quel tipo di design con il quale ancora oggi si identifica il «saper fare» italiano, anzi milanese. Iniziò la carriera universitaria nell' ambito della progettualità. Nel ' 69 ottenne la libera docenza e nel 1980 divenne ordinario di Tecnologia dell' architettura, quindi di Disegno industriale fino al 2001. Raffaella fu tra i fondatori dell' Adi (Associazione del disegno industriale), della rivista «Italia Nostra» e della fondazione «Terragni» di Como. Dal 1973 al 1977 Raffaella divenne presidente dell' Ordine degli architetti della provincia di Milano, carica rivestita per la prima volta da una donna. Intanto Raffaella aveva incontrato nel ' 53 l' ingegnere ed architetto Marcello Grisotti, ordinario a Bari e poi al Politecnico milanese ad Ingegneria, che l' assunse come redattrice della rivista «Architettura/Cantiere». Un amore che sbocciò giorno dopo giorno, lavorando fianco a fianco. Si sposarono nel ' 62. Nel loro studio in zona di Porta Venezia avevano come braccio destro l' insostituibile Nando Melli. Raffaella curò mostre di rilevanza internazionale come «Il teatro nella Repubblica di Weimar» al Palazzo delle Stelline nel ' 79 e «Burattini, marionette e pupi dal Settecento ad oggi» a Palazzo Reale nel 1980. Alcune sue opere di design furono esposte al Moma di New York, a Tokio, Parigi, Londra. Dal ' 74 diresse la collana di «Ricerche di Tecnologia dell' Architettura» per l' editore Franco Angeli e dal 1988 la serie «Design» per Hoepli. Era affezionata alle gatte: una alla volta, sempre nera e con lo stesso nome maschile, Menelik. Nel tempo libero Raffaella faceva disegni con china e pennarello: fiori, nature morte, paesaggi catturati dalla casa di Gravedona con darsena privata, tra lago e montagne di Lombardia. addii@francomanzoni.it
Fonte: Archivio Storico - Corriere della Sera.it


CARLO DE CARLI

Allievo di Gio Ponti, non è stato solo un protagonista del Museo della Triennale di Milano, ma anche una delle personalità che più ha contribuito al rinnovamento della produzione di mobili in Brianza indirizzandola verso il design. Personaggio di spicco del Politecnico di Milano. Dal 1948 al 1968 è stato sia docente che preside. Nel 1954 vince il Compasso d'Oro con la Sedia 683 prodotta da Cassina mentre con la poltroncina Balestra, disegnata per Tecno, vince il Gran Premio della XI Triennale. La sua carriera di designer viene scandita da un'intensa collaborazione con diverse aziende tra cui Longhi e Cinova. Alcune opere, da menzionare per la loro importanza nell'architettura milanese, sono le due case in via dei Giardini realizzate con Antonio Carminati, il Teatro San Erasmo e la chiesa di Sant'Ildefonso. Nel 2011 De Carli viene ricordato al Triennale Design Museum con la mostra di Mobili che lo incorona come uno dei maestri dell'Italian Style. Suo il libro Architettura Spazio primario del 1982.
Fonte: AT Casa - Corriere della Sera.it


PIERO FORNASETTI

Piero Fornasetti, milanese, è stato pittore, scultore, decoratore d'interni, stampatore di libri d'arte e creatore di oltre undicimila oggetti. Per la varietà dei decori, la produzione di Fornasetti è una delle più vaste del XX° secolo.

Celebrato come uno dei talenti più originali e creativi del Novecento, durante la sua carriera Fornasetti ha dato vita a un linguaggio di immagini immediatamente riconoscibile e sempre nuovamente affascinante. Il mondo di Fornasetti è magico, vivido di immagine e colore, saturo di spirito e umorismo.
Fonte: www.fornasetti.com


JOSEPH HOFFMANN

Josef Hoffmann (Brtnice, 15 dicembre 1870 – Vienna, 7 maggio 1956) è stato uno dei maggiori architetti austriaci, attivo fra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo.
Fonte: wikipedia - http://it.wikipedia.org


ICO PARISI

Ico Parisi (Palermo 1916 - Como 1996) è stata una delle figure di spicco della cultura comasca del'900. Già attivo presso lo studio Terragni nel 1936, si laurea in architettura a Losanna nel 1950. Opera poi come architetto (si ricordano, fra gli altri, il Padiglione soggiorno della Triennale di Milano, 1954, la chiesa di Santa Maria dell'Osa a Fonteblanda di Grosseto, 1962, e le numerose abitazioni private), come designer (mobili, oggetti, vetri, ecc.), come "uomo delle utopie" che affronta presente e futuro con una serie di proposte provocatorie e ironiche. A lui e al suo lavoro hanno prestato attenzione la Biennale di Venezia (1976), la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1979), il Musée d'Ixelles (1980), Documenta a Kassel (1982), il Centre Pompidou di Parigi (1983), il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano (1986), la Galleria Civica di Modena (1990 e 1994), la Pinacoteca Civica di Como (1995).
Fonte: www.uessearte.it


GIO PONTI

Giovanni Ponti, detto Gio (Milano, 18 novembre 1891 – Milano, 16 settembre 1979), è stato un architetto e designer italiano.
Gio (Giovanni) Ponti nacque a Milano nel 1891, e si laureò in architettura al Politecnico di Milano nel 1921, dopo aver interrotto gli studi a seguito della sua partecipazione alla prima guerra mondiale.

Inizialmente aprì lo studio assieme all'architetto Emilio Lancia (1926-1933), per poi passare alla collaborazione con gli ingegneri Gioacchino Luigi Mellucci (1927), Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini (1933-1945).
Nel 1923 partecipò alla I Biennale delle arti decorative tenutasi all'ISIA di Monza e successivamente fu coinvolto nella organizzazione delle varie Triennali, sia a Monza che a Milano
Fonte: wikipedia - http://it.wikipedia.org


GUGLIELMO ULRICH

Milano 1904-1977 Architetto
Ulrich è uno dei grandi protagonisti della storia del mobile italiano degli anni Trenta. Dotato di uno stile originale e inconfondibile - ha rappresentato un simbolo di stato per l'alta borghesia milanese. Non ha trovato imitatori, perché il fascino dei suoi mobili, pezzi unici di linea semplice e severa, consiste essenzialmente nella perfezione dell'esecuzione e nella preziosità dei materiali impiegati.
Fonte: Novecento - www.antico-usato.it


 

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